Cadavere Squisito – 4

Un racconto scritto a sei mani. Ispirati dalla tecnica del Cadavere Squisito. Tre scrittori. Un tema comune. Tre stili diversi che si amalgamano assieme. Un racconto scritto appositamente per l’evento Wanted Stories seguendo le rispettive idee e ispirazioni!

Per questo Cadavere Squisito abbiamo scelto tra le vostre proposte un mestiere con una caratteristica, un oggetto, una frase d’effetto. La storia è composta esclusivamente da dialoghi – ad eccezione dei finali – e come sempre è il pubblico a scegliere il finale vincente!
Gli input forniti dal pubblico sono i seguenti:

Frase:
“IL MONDO È NELLE MANI DI COLORO CHE HANNO IL CORAGGIO DI SOGNARE E DI CORRERE IL RISCHIO DI VIVERE I PROPRI SOGNI”
utilizzata da Linda e fornita da Clarissa P.

Oggetto:
UN GAROFANO BIANCO
utilizzato da Alberto e fornito da Eleonora G.

Personaggio:
UN MADONNARO CHE NON CREDE IN DIO
utilizzato da Marco e fornito da Anna R.

Turno 1: Linda

“Io proprio non capisco, ma come ti è venuto in mente? Solitamente ponderi sempre le tue scelte, invece ora… ti giuro che non ho parole. Mannaggia a te, manca pure poco al Natale!”

Turno 1: Alberto

“Cosa ti devo dire, Melania? Mi piaceva troppo. Guarda che sfumature! Non ti piace? Era da anni che sognavo di tatuarmi sul collo il logo dei Guns & Roses. È splendido, guarda! Ci ho pure fatto un piccolo cambiamento rispetto all’originale, un tocco di classe.”

Turno 1: Marco 

“Dai Melania, non è mica la fine del mondo. Giorgio è entrato nella sua fase di ribellione adolescenziale. Solo che c’è arrivato a 35 anni. Però è rimasto con la testa agli anni ‘90. Niente di male, eh, credo che nostra madre se ne potrà fare una ragione. Circa. Dite che col cuore ora sia a posto? Certo che potevi farti quello con solo le pistole e le rose, e lasciare perdere il teschio. Però dai, sarà una cena di Natale movimentata, almeno. Scommetto 5 euro su dopo quanto tempo salterà fuori l’espressione “figli del demonio”. Per me anche prima degli antipasti. E perlomeno forse quest’anno non si parlerà di cosa dovrei fare nella vita.

Turno 2: Linda

“Niente scommesse, non quest’anno lazzaroni che non siete altro! E certo che mamma non è a posto con il cuore e per questo non dobbiamo sconvolgerla in alcun modo. Ecco perché il nostro caro fratellino indosserà un elegante dolcevita alla moda per coprire quella blasfemia! Caspita, che situazione! Giorgio con il tatuaggio di una banda di squinternati e Simone che torna a casa dopo un lungo viaggio senza nemmeno avvisarci, single e senza un lavoro. Ma che vi è preso a tutti e due? Proprio quest’anno che papà ha pure invitato Don Pinetto a casa nostra per la cena di natale! Vedete di comportarvi bene, eh! A proposito Simone, dov’è il rosario che ho fatto benedire appositamente per te e che ti ho regalato prima della tua partenza?

Turno 2: Marco 

Cara la mia sorella addolorata, assunta e genuflessa, fino a prova contraria siamo tutti e due maggiorenni e liberi di fare quello che crediamo opportuno. Ti stai avviando proprio a diventare la degna erede della mamma. Come non ci bastasse già averne una in casa, di suora mancata. Io di questo viaggio ne avevo un estremo bisogno. Anche se l’ho iniziato con Carla, e dopo appena dieci giorni ci siamo resi conto che non avevamo più niente da dirci, altro che preparare un matrimonio. Dopo che è tornata indietro ho deciso di restare, di godermi questa vacanza che mi ero sudato da quel lavoro d’ufficio che odio. E alla fine le 3 settimane sono diventate cinque mesi e ho capito tante cose di me. Comunque il tuo rosario ce l’ha Lihn, una splendida ragazza vietnamita che ho conosciuto nel delta del Mekong. Abbiamo avuto un’esperienza estremamente “spirituale”, a modo nostro, e siamo rimasti insieme per alcune settimane. Alla fine mi ha chiesto di lasciarglielo come ricordo. 
 

Turno 2: Alberto

“Scusate, che stavate dicendo? Questi nuovi auricolari spingono che è una bomba. Ho sentito solo te Melania nominare la parola “dolcevita” e poi ho alzato il volume. Ma sei impazzita? Sai quanto mi è costato questo tatuaggio? Lo metterò bene in vista, sarà il mio ritorno alla gioventù: fine anni 90, Eiffel 69 I’m blue Da ba dee da ba daa, da ba dee da ba daa, da ba dee da ba daa, il ritorno di Giò l’eletto. Mancheranno solo Trinity e Morpheus e poi potrei girare Matrix. Allora fratellini? Venite qui che vi voglio abbracciare forte. Sarà un Natale da infarto!”

Turno 3: Linda

E molla questi auricolari o ti ci strozzo mentre dormi! Vedi di mettere giudizio, indossa un maglione a collo alto, una sciarpa, lo Shih Tzu dei vicini ma copri quel dramma fatto d’inchiostro e corri subito a prendere un bel mazzo di fiori per mamma, tieni qui cinquanta euro e portami il resto! E tu, Simone, chiama quella donna di facili costumi con cui credi di aver avuto chissà quale connessione ancestrale e fatti ridare il mio prezioso rosario! Non hai idea di che salti mortali ho fatto per averlo e farlo pure benedire e pensare che ho pure pregato tanto per te, ma che ti è preso? Mi farete impazzire prima della cena, avevo tutto sotto controllo e invece ora guarda che disastro! Siete due sconsiderati! 

Turno 3: Marco

Ma dove credi che sia? Dall’altra parte della città, e che mi possa fare un DHL? E comunque non ti permettere, Lihn era una brava ragazza, non una “professionista” come insinui tu, si era laureata all’università di Ho Chi Min e lavorava al ministero dei beni culturali. Ci ho pensato sul serio di fermarmi lì, ma poi ho capito che avevo delle cose da sistemare a casa. E comunque un regalo è un regalo. E quindi ci posso fare quello che voglio. E per di più, è solo un oggetto. Non è che con le benedizioni acquista poteri magici. Ne ho abbastanza di queste superstizioni da Medioevo. Se credi che abbia fatto il giro del mondo per tornare a farmi comandare a bacchetta da una bigotta ti sbagli. Comunque ora ho le idee più chiare e in Asia ho capito cosa voglio fare. Sarò un pittore di strada. 

Turno 3: Alberto

“Suor Melania con i 50 Euro le comprerò anche un bel rosario nuovo, quello con i grani grossi così la presbiopia non le darà problemi. E quanto a lei Simone Picasso Monet Matisse, cosa vuol fare? Ahahahah? Che? Il pittore di strada? Che è? C’hai il nuovo x-factor della pittura, Simone? Ragazzi giuro che a guardarvi per un attimo ho pensato di essere a Zelig.

Smettetela dai. Vado a prendere i fiori per la vecchia”

Turno 4: Linda

Ma come vi permettete? Sono la maggiore e l’unica, a quanto pare, che ci tiene davvero alla famiglia! Giorgio, vedi di fare meno lo sbruffone e torna con dei fiori decenti o farai venire davvero un infarto a mamma e pure a Don Pinetto! E povero il mio rosario: prima in mano ad un uomo di poca fede e ora ad una delle sue conquiste. Sarà sicuramente chiuso in un cassetto a raccogliere polvere. Simone che fa il pittore… wow… sai, ricordo ancora la frase che mi hai detto poco prima di partire… Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni… adesso come allora penso la stessa cosa: Simone sei davvero un cretino!

Turno 4: Marco

Ma sentila. Attenzione a quello che dici perchè poi ti tocca recitare un bel po’ di padrenostri. Dimmi un po’, quand’è l’ultima volta che ti sei sentita viva, che hai fatto qualcosa di sconsiderato? Tu sei invidiosa perché non hai mai avuto il coraggio di rischiare e di disobbedire una sola volta a mamma o al pretino di turno. Perchè a me questi che vengono a casa mia a farmi la morale e a mangiare a sbafo mi hanno davvero rotto le palle. Però sarai contenta, ho ricevuto un incarico per affrescare una parete e indovina chi me l’ha dato? Ti risparmio di tirare a indovinare, che la fantasia non è il tuo forte. Proprio Don Pinetto. Per la chiesetta di S. Giovanni Decollato, quella a metà della Via Crucis. D’altronde pagava bene, e mi ha lasciato libertà sul tema da ritrarre. Il lavoro l’ho quasi finito, per ora l’ho coperto con un telo in attesa che si asciughi. Pensavo di mostrarne un’anteprima proprio alla cena. 

Turno 4: Alberto

Eccomi ragazzi! L’ultima cosa che ho sentito prima di uscire erano le parole: “Ma come vi permettete?”. Ci sono altre novità o l’avete finita di bisticciare? Et voilà! Il fiore per mamma. Non ho resistito. C’era una signora con un banchetto lungo la via che vendeva queste meraviglie fatte di fimo. E questo garofano bianco ha subito attirato la mia attenzione. Guardate, sul gambo è incisa una frase proprio per mamma: “La vecchiaia è andare a dormire con un dolore e svegliarsi con cinque nuovi”. 

Leggi il finale di Linda Moon “Un Grinch in famiglia!

Leggi il finale di Alberto Sartori “Don Pinetto

Leggi il finale di Marco Simion “San Giovanni Decollato

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