L’Universo e i casi umani

Il problema non è l’uomo. Il problema è l’inizio di tutto!
Ma come possiamo incolpare il nostro buon creatore? Lui era solo, con la sua idea e nessuno a dargli consigli su come creare l’uomo.

Ha poi creato Adamo. Questi era solo e vabbè, diamogli un partner per fargli compagnia, anche se forse era meglio dargli un cane, così la mela col cazzo che la mangiava. Eh già, perché il cane avrebbe azzannato il serpente e Adamo avrebbe messo alla prova le sue doti culinarie facendo scoprire a Dio una nuova salsa e ad oggi avremmo un altro vasetto di sugo da aggiungere alla mensola del supermercato tra l’amatriciana e il pesto.

Invece no, Dio crea un altro umano. La donna. E se prima aveva messo due neuroni all’uomo, qui per sicurezza ne mette tipo un milione e allora Ciaone proprio! La mela viene mangiata e il buon Dio li sbatte entrambi sulla terra. Lui a lavorare con sudore. Lei a partorire con dolore. Ma scusa, da una vita si parla di dare una seconda possibilità alle persone, invece qui si pigliano una punizione divina da paura. Ma un altro soggiorno nell’Eden, no? 

E insomma, la vita continua per questi due poveretti che hanno sbagliato, ma io dico: se noi oggi con ctrl/alt/canc cancelliamo le minchiate che scriviamo, non poteva Dio chiudere un occhio sulla faccenda mela/serpente? Vabbè, quando uno è perfezionista che ci puoi fare?

E poi la genialità delle leggi, elemento che ancora oggi ci accompagna nei disastri economici globali più clamorosi! Se prima c’era solo una regola, ovvero, Non mangiare la mela ora ce ne sono ben dieci di regole, o meglio, comandamenti. Scusa, Dio, ma allora lo fai apposta? Ci si annoierà anche in cielo, ma guarda che se ti concentravi un pochino, creavi un essere umano degno di una partita di scacchi, poker e canasta con cui passare il tempo e che i giocatori di Las Vegas e i nonni d’ospizio levati proprio!

E poi mica facili sti comandamenti, eh! Cioè oltre a essere dieci da ricordare e Dio, vorrei farti notare che all’epoca non esistevano post-it o penne, quindi anche qui sei stato un po’ birichino, non sono mica facili da seguire! Tra l’altro scritti su delle tavole senza la possibilità di stamparle e distribuirle a dovere. Ma lo sai che volantinaggio avremmo fatto?

E aggiungo anche che si vocifera pure che siano state scritte anche da Mosè, quindi già in due persone vi siete messi a metterci mano, figurati se non viene fuori un casino. E poi ste regole, mi perdoni Signore, mi pare servano più a trasgredire che altro. Cioè, si è ceduto con una mela. Una mela, porca di quella vacca! Come non cedere al resto? Ma non per malizia o dispetto, però cavoli ricordati tu ste leggi a memoria, e soprattutto opinabili dal genere umano che è stato dotato di neuroni in maniera scompensata, ovvero: chi pochi, per cui Dio trai tu le conclusioni, chi mille e qui uno scontro alla Fight Club è assicurato!

Insomma, tutto questo per dire che il motivo di tanti casi umani è da cercare a monte, ma non nella casa dove è stato cresciuto ed educato il nostro presunto compagno o amante, ma a monte monte, cioè in principio, quando Dio dopo aver creato mari e monti ed essersi pure riposato, creò l’essere umano.

Io trovo strano che non ci siano istruzioni – no comandamenti, sia chiaro – anche ben scolpite su delle tavolette, su come gestire l’Eden e la vita in generale. O la consegna è slittata e il serpente ne ha approfittato oppure ne è stato fatto un altro uso, pensando che non fossero poi così necessarie. Insomma, in un paradiso con una donna vestita di una sola foglia di fico, bè… forse le avrei messe da parte pure io.

Detto ciò nel corso degli anni c’è stata la cosiddetta evoluzione dell’uomo e abbiamo appreso molte cose. Abbiamo fatto qualche cappella tipo massacrato mezza popolazione mondiale in nome dell’amore, della religione e della libertà e qui non mi addentro perché c’è da avere la pelle d’oca e sguinzagliare un camion di imprecazioni per quanta vasta possa essere la nostra stupidità, ma non ci siamo mai fermati.

Matrimoni combinati.
Matrimoni riparatori.
Matrimoni dei miei coglioni!
Lui sta con lei. Lei sta con lui.
Poi lui sta con lui e lei sta con lei.

C’erano epoche in cui essere gay e lesbiche era normale, forse anche troppo. Poi la moda cambia, e non parlo di vestiti, e si puniscono o uccidono le persone che amano il loro stesso sesso. Ma siamo seri? E poi ci sono le relazioni che se fino a qualche decennio prima duravano [forse] per vero amore o comunque intesa, complicità, capacità di amare, comprendere che i rapporti vanno curati come una casa in continua ristrutturazione, arriva l’epoca in cui, ancora prima di essere quasi decimati da un virus, ci ritroviamo con relazioni virtuali dove se una persona scompare è normale e dobbiamo pure farcelo andare bene.

E aspetta, se proviamo a cercarla non siamo impavidi e coraggiosi, in cerca di spiegazioni o verità, ma veniamo etichettati come stalker a livello ambasciatore. È l’epoca in cui chatti e conosci una persona e se chiedi di bere un caffè in un bar, suona quasi come un epiteto. È l’epoca in cui è normale avere una relazione con un compagno ma anche con l’intera magione attorno, comune limitrofo compreso.

E poi ci sono gli uomini che appartengono alla mia categoria preferita, quella dei casi umani. L’origine della mia collerica dea interiore che spara a vista come uno spietato Arnold Schwarzenegger in Terminator 1. Il motivo per cui smetto di depilarmi e rivivo gli anni ‘60 dei miei genitori. La ragione per cui uscirò sempre di casa, d’ora in poi, con la mascherina per evitare di essere contagiata da tanta assurdità racchiusa in milioni di molecole maschili.

Ce ne sono di svariati tipi, le sottocategorie sono infinite come il giramento dei miei coglioni. Un must è il Luminario della scrittura, colui che aggiusta virgole, avverbi e gli immancabili congiuntivi. Che storce il naso quando non ti esprimi bene a voce. Che rabbrividisce se scopre che non hai letto gli autori più importanti [e per importanti si intende ovviamente quelli letti da lui]. Che diserta la vostra frequentazione perché mentre legge un passo tratto dal suo libro preferito, lo guardate  con aria perplessa.

Siete sul punto di voler condividere un’opinione, ma no! No! Come osiamo anche solo non essere d’accordo? Lui è l’uomo che non deve chiedere. Mai. E che ha le idee molto chiare sui rapporti con l’altro sesso perché il suo motto è “Io vado d’accordo solo con chi la pensa come me”. Gesù, Giuseppe e Maria, alla prossima indulgenza plenaria del papa pregheremo per te perché sei senza speranza, davvero!

E poi c’è Il Tripolare ovvero è genio, sognatore e magnificenza tutto assieme. Colui che ti scrive messaggi provenienti direttamente dal paradiso. Ti riempie di complimenti ed emoji. Dialogate e parlate delle vostre passioni e dei viaggi ancora da fare. Ti aggiorna sul lavoro e di come ha creato cose straordinarie che gli vengono richieste da ogni dove. Ha tanta voglia di fare e creare. Non sta fermo un attimo. E tu ti complimenti e gli racconti gli episodi della tua vita e lui ti incoraggia a non mollare, a seguire i tuoi sogni. A non smettere di crederci. Quando gli chiedi se ha ancora quella bella barba da Neanderthal, ti risponde girando una sua foto, la migliore, e tu pensi Apperò!

Non ti sembra vero, un po’ sei sospettosa, e ti senti pure in colpa. Ne parli alle amiche che ti dicono di non essere avventata e così tu la butti in una risata e gli chiedi Single o in una relazione complicata? e lui ti risponde Ah sì, sono ancora sposato. E lì tiri giù santi e madonne e nel tuo immaginario sei uno dei draghi del film Il regno del fuoco con un giovane Christian Bale, e incendi la sua casa e quando scopri che ha pure prole, ti cascano i coglioni ormai gonfi di stronzate e confermi che non c’è mai fine al peggio!

Speri di averne visto abbastanza, ma no. Giammai!

Arriva l’ex fidanzatino che ti ritrova in giro per la strada. Ti saluta, è felice. Sta per sposarsi e pensa di mettere un bimbo in cantiere. Ricordate i vecchi tempi, vi salutate e nemmeno il tempo di arrivare a casa, trovi un suo messaggio dove scrive quel Mi manchi che avresti voluto ricevere tipo dieci anni prima. Ma maledetta testa di cazzo, adesso ti svegli? E tu lo rifiuti, gentilmente e con garbo, insomma, sei pur sempre una signora.

E allora lui la vede come una sfida e si scatena in messaggi e vocali e tu alzi gli occhi al cielo invocando persino l’intervento di Satana per liberartene e lo ignori, ma lui insiste. Dice che lo tratti male e a quel punto smadonni come se non esistesse più un santo da pregare o un mondo al di fuori della tua finestra e non ti rimane che la punizione sociale, ultima arma disponibile per levarti dalle palle sto pezzo di rincoglionito e clicchi blocca su tipo sette portali diversi e per sicurezza vai a vivere per un mese dai genitori per evitare che costui prenda il titolo di stalker dell’anno scampanellando sotto casa tua!

Stanca e avvilita, il cuore ancora intero ma le palle frantumate come non mai, vivi un momento di pace ed esci con le amiche. Ti diverti, vai in palestra, ti concentri sul lavoro e leggi pure un paio di libri. Poi magicamente arriva Il principe. Sei sul chi va là e fai un altro passo o ti incenerisco! Lui parla poco, dice cose giuste, altre non troverebbero un senso nemmeno se le dicesse ad un altro uomo, ma vabbè, gli concedi il beneficio del dubbio. Sembra colto. Ricorda persino che la Mesopotamia si trova tra i fiumi Tigri ed Eufrate, ma la cosa fondamentale è che pare non scartavetrare le palle. Wow, stai vivendo un momento epico! Hai quasi un’epifania dallo stupore. Roba rara, eh! 

E poi lo ritrovi il weekend successivo. Festa, birra, selfie, risate. Dai non male. Tu sei disinvolta, rispondi alle sue battute e a quelle dei suoi amici. Poi, all’improvviso, scatta il bacio. Un limonamento come si deve e che stiamo ancora aspettando dal film Cinquanta sfumature di grigio. E si aggiunge pure un caldo abbraccio. Da quel giorno vi scrivete sempre. E partono chiamate che durano dai venti minuti all’ora e un quarto. Un record! Non ti sembra vero, eppure lui è più entusiasta di te.

Il weekend seguente vi trovate a cena. Ristorante sushi. Se ti fa pagare il conto sei pronta a farlo fuori con una bacchetta di legno sporca di salsa agrodolce, ma lui paga e poi giù a chiacchierare mentre passeggiate per il centro città e ad un certo punto si passa agli argomenti Hot. Parla di sesso con gran disinvoltura, raccontando di come l’ultima ex fosse frigida come un tasso in letargo. Tu stai zitta. Ascolti. Sei cauta. Incolpa l’ex, ma forse era una vera puritana, vai te a sapere. Al momento vige il ragionevole dubbio. Assimili parola per parola mentre godi dell’aria fresca e delle luci delle vetrine.

Si è creata un’atmosfera particolare e a dirla tutta ti andrebbe proprio un bel bacio non appena sputi la gomma nel cestino a pochi metri da te, ma di punto in bianco il tuo io interiore tira sedie e lampadari al tuo cervello, precisamente all’emisfero destro – quello dei sogni e della fantasia creativa – quando lui ti propone una bellissima serata di sesso e aggiunge Sai, ho già una trombamica ma lei vuole qualcosa di più e io no. Tu che ne pensi? e come si volta, ti vede già lontana 500 metri, pronta a tornare a casa e farti la doccia con l’acqua santa regalata dalla nonna e presa a Medjugorje mentre dici “Se non funziona, scatenerò le sette piaghe d’Egitto!”.

Ma come tutte le volte, scuoti la testa, alzi gli occhi al cielo, chiedi scusa al tuo Dio per averlo coinvolto nelle imprecazioni per via dei tuoi pensieri impuri e ti riprometti di andare in chiesa la domenica successiva mentre ti rialzi dall’ennesima delusione d’amore di uno dei tanti casi umani in cui ti sei imbattuta. 

Pensi ancora al principio, al fatto che sembra assurdo che Adamo ed Eva siano stati messi nell’Eden senza alcuna istruzione. Se avessero avuto un libro con delle indicazioni, lo avrebbero letto assieme e il mondo si sarebbe evoluto in maniera diversa, migliore, ma poi l’emisfero sinistro del tuo cervello ti fa ragionare e sai che quel libro non sarebbe comunque mai uscito dal paradiso, perché alla prima necessità di cagare, né Adamo, né Eva avrebbero più usato le foglie di fico…

Fine

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