Fai qualcosa di divertente! Me lo ripetono sempre tutti. Mia madre. Mio padre. Mia zia e la sua compagna. Persino la maestra delle elementari. Ogni tanto la incontro alle poste quando accompagno la mia amica che ancora si ostina a ordinare stupidi articoli su Wish.
Sono economici a tal punto da pensare che c’è davvero qualcosa che non va nelle persone, nelle menti umane, nel mondo intero. Me lo dicono spesso, praticamente sempre, quasi fosse un mantra che va ripetuto ogni giorno, nei momenti in cui sono più incazzata che mai. Sempre. Ovunque. Comunque.
L’unica persona che sopporto me lo dica è il mio migliore amico gay Sebastian. Nonostante il suo narcisismo e il suo fare così estroverso, lo sopporto e resisto a tal punto da seguire spesso i suoi consigli, che sbagliati spesso non sono, ma che sbaglio io ad apprendere perché non mi è stato concesso il dono della pazienza e della riflessione. I messaggi non tardano ad arrivare, dice la mia amica, e segue anche una chiamata. Lui le parla di me. Dice cose dolci e belle e io non posso che esserne contenta. Salto sul letto tutta eccitata all’idea di vederlo e da spavalda quale sono non bado più a ciò che mi scrive la mia amica. Sono al settimo cielo.
La settimana passa veloce e io mi preparo all’incontro della mia vita. Fanculo a tutti quelli che dicevano che non ero divertente. Da una cosa buffa sta nascendo un grande amore e questa storia rimarrà impressa a tutti per sempre. Sono indecisa, impaziente, ma anche una gran sognatrice! Leggo velocemente l’ultimo messaggio, ignorando gli altri per pura superficialità e mi preparo per essere puntuale all’appuntamento e quando arrivo lui mi rivolge un gran sorriso, abbracciandomi, e senza avere il tempo di emettere nemmeno un verbo, lui mi ringrazia per quel buffo scherzo così divertente che gli ha fatto conoscere la mia amica di cui scopre di esserne attratto e forse innamorato. E mentre li guardo tenersi per mano, arriva il mio amico Sebastian che mi sussurra all’orecchio “Hai fatto qualcosa di divertente che sicuramente non farai mai più, deficiente!”